Forse
molti di noi non lo sanno, ma sono molti i villaggi di antiche popolazioni
che, in seguito ad antichi flussi migratori (per guerre, carestie o
persecuzioni etniche) si sono stabiliti sulle montagne del Nord Thailand e
che vivono ancora seguendo loro antiche culture, riti e tradizioni. Tratto
dal sito www.ilguerriero.it
I “tribali” thailandesi
Presentazione di: Roberto Fragale
Una delle cose che maggiormente mi hanno affascinato
durante il mio primo avventuroso viaggio esplorativo nel Nord Thailand (ma
costantemente seguito, indirizzato e “protetto”… dalla
supervisione organizzativa di Luca Maynardi e Jit) è stata proprio l’esistenza di molti villaggi
tribali che trovano tuttora la loro sede naturale su quelle montagne.

La visita ad anche una sola di queste tribù, ti permette di avere la
fantastica sensazione di fare un salto indietro nel tempo di secoli e secoli,
per poi tornare, come per magia, all’odierna realtà delle grandi
città del nord Thailand. Ho già avuto modo di raccontare alcune
delle mie fantastiche esperienze vissute con precedenti articoli (vedi
“sulle montagne del nord
Thailand” e “la tribù dei lunghi
colli”), ma chiesi
espressamente al mio contatto di zona Luca Maynardi di fornirmi un articolo
conoscitivo di approfondimento su questo argomento.

La cosa, che potrebbe sicuramente apparire
interessante sia per il “turista” che per il
“viaggiatore” (queste due tipologie di persone possono forse
apparire la stessa cosa, ma vi assicuro che così non è!), non
può certo risultare priva di interesse, a maggior ragione per coloro
che, per un verso o per l’altro, mostrano interesse nell’apprendere
ed insegnare, assieme alle più svariate attività della zona (arti
marziali, sport da combattimento, thai massage ecc.),
storia e cultura del popolo thailandese. Nella completa convinzione di
questo, mi lasciai con l’amico Luca Maynardi e la moglie Jit (che
vivono ormai stabilmente a Chiang Mai) strappandogli la promessa di inviarmi
notizie circa queste popolazioni tribali per la pubblicazione di un
interessante articolo divulgativo sulla fantastica e inimmaginata questione.
Conoscendo la serietà e meticolosità di Luca, circa il reperimento
di “fonti attendibili” sull’argomento, non mi sono certo
scoraggiato vedendo che queste tardavano ad arrivare… ma, finalmente,
ecco che Luca si è fatto vivo con la stessa efficacia, puntuale
precisione ed esaustività, come avrei voluto fosse. Ecco la lettera di
presentazione che mi ha inviato, assieme alle notizie e foto richiestegli:
Carissimo Roberto,
Ogni promessa è debito...un po’
in ritardo, ma eccomi qua...dunque, i libri che ho trovato mi sono stati di
aiuto, ma l’istituto tailandese della ricerca tribale mi ha dato tutte
le informazioni riguardo all’aggiornamento su queste tribù
montane che vanno man mano diminuendo ed alcune ahimè estinguendosi.
Quindi dobbiamo ringraziare loro se riusciremo nel nostro intento di interessare
e promuovere anche al “trekking” sulle montagne tailandesi tra i
nostri praticanti di arti marziali e sport da combattimento. Riguardo invece
alle informazioni circa i tre Re ed il regno dei Lanna... mi sto ancora
documentando.
ECCO L'ARTICOLO:
I “tribali” thailandesi
Le minoranze etniche che vivono sulle
montagne delle regioni del nord della thailandia sono chiamate tribù o
gente delle montagne: “chao khao”, oppure “khon
pucao”, che tradotto letteralmente nella nostra lingua significa: i
montanari. Ogni tribù parla una lingua a se, ha una differente
religione, usi e costumi propri. La maggior parte sono semi-nomadi che
migrarono in Thailandia dal Tibet.
Di:
Luca Maynardi
LAHU
Detti anche Musoe e gli
Akha detti anche I-Kaw. Con una popolazione in attivo di circa 80.000 persone,
i LAHU o MUSOE vengono anch’essi dalle montagne tibetane e sono
tutt’oggi presenti in Thailandia, nel sud della Cina e in Birmania. La
loro economia è la stessa degli Akha, mentre la loro religione
è fondata sugli spiriti della jungla e negli alberi (animisti
anch’essi, ma con credenze differenti rispetto agli Akha) altri gruppi
sono invece cristiani (convertiti dai gesuiti e dai camilliani 200 anni fa
circa). Il loro vestiario (riguardo alle donne) è composto di lunghe
giubbe rosse e nere con gonne strette e attillate, mentre gli uomini
indossano pantaloni larghissimi verde pisello o blu e la giubba è
simile a quella indossata dalle donne; i Lahu vivono a circa 1000 metri di
altitudine e sono abilissimi cacciatori (arco e frecce + trappole varie) e
infatti il termine tailandese “MUSOE” è derivato da un
termine birmano che tradotto in italiano significa: “CACCIATORE”.
Esistono diversi villaggi di Lahu nella Provincia di Chiang Rai, in Tailandia
del Nord. La gente appartenente all’etnia dei Lahu si trova nelle
montagne della Cina, di Myanmar (Birmania), del Laos e della Tailandia del
Nord. Ci sono circa 25.000 Lahu che attualmente vivono in Tailandia.
Ci sono quattro tribù all'interno dei Lahu:
quella dei Neri, Rossi, Gialli e dei Lei-Leh. I villaggi dei Lahu sono
principalmente situati ad alta quota nelle province del nord di Chiang Mai,
Chiang Rai e Mae Hong Sorn. Le loro case sono costruite su palafitte con le
pareti e persino le strutture portanti in canna di bambù o in legno,
fissate e tenute assieme con fibre di piante erbacee. Una scaletta conduce
alla zona centrale aperta, con una stanza di deposito che ne impegna un
quarto circa. I loro animali domestici di allevamento per la sussistenza sono
il pollo, maiali ed i bufali, che spesso sono ospitati sotto la casa stessa.
La loro cultura di agricoltori nomadi, con il taglio di appezzamenti della
foresta e conseguente combustione come fertilizzante, non riesce a fornire
loro il necessario sostentamento, e tanto meno l'arricchimento per la
formazione futura dei loro bambini, per dare loro cure mediche sufficienti e
superare le amenità riservategli, rispetto ad una vita
“moderna”.
Le donne dei Lahu sono esperte nella tessitura del
panno. Le donne dei “Lahu neri”, portano i costumi più
distintivi all'interno di queste tribù. Hanno un mantello nero con le
bande crema diagonali. La parte superiore del manicotto è decorata nei
colori sgargianti di colore rosso e giallo. Le donne dei “Lahu
rossi” invece, portano i pantaloni neri con l’
“edging” bianco ed i manicotti colorati di vaste bande rosse e
blu.
Tutte le altre tribù di Lahu completano i
loro costumi tradizionali con il “sarong” e la camicia
tailandese. Gli uomini e le donne fanno assieme molti dei cestini più
“fini” che possiamo facilmente trovare dovunque in Tailandia. Gli
uomini dei Lahu producono inoltre eccellenti strumenti musicali ed altri
articoli fatti di legno, di bambù e di rattan. Il Lahu è
animista e crede in uno spirito con il controllo generale di tutti gli altri.
Circa il 30% del Lahu sono stati convertiti al cristianesimo ed hanno
abbandonato il loro modo tradizionale e secolare di vivere. Il Lahu ha per
natura uno spirito libero e risulta avere una vita molto indipendente
dagli affetti familiari (comunemente intesi) ha uno stile di vita molto
semplice. Sono assolutamente orgogliosi delle loro arti e abilità
nella caccia ed intrappolamento degli animali selvatici.
AKHA
 Possiamo trovare villaggi
di Akha nella provincia di Chiang Rai, nella Tailandia del Nord. I villaggi
di questa gente colorita esistono sulle montagne della Cina, Laos Myanmar
(Birmania) e Tailandia del Nord. Ci sono circa 20.000 Akha che vivono nelle
province nordiche della Thailandia di Chiang Rai e di Chiang Mai, alle alte
quote. Queste tribù provengono dal Tibet. Ogni villaggio
di Akha è distinto dai loro cancelli di legno intagliati, presieduti e
protetti dagli “spiriti dei guardiani”. Hanno case
rialzate su basse palafitte, con un grande portico che conduce in una zona
quadrata con una stufa nella parte posteriore. Il tetto è
costruito con forma ripida. Considerano la loro vita sulla Terra marginale e
trovano difficoltà ad inserirsi a pieno titolo tra la popolazione
thai. Il loro tradizionale metodo nomade di coltivazione con il taglio e
combustione, non permette loro di avere una sufficiente sussistenza. Per
completare il loro reddito, molti Akha vendono il proprio artigianato,
impiegando le abilità tradizionali usate nel fare i loro propri
vestiti e beni culturali.
Le donne degli Akha filano il cotone nel
“fuso” con un “stecco” nella mano, quindi lo tessono
su un artigianale telaio a pedale. Il panno tessuto è poi tinto con
l’indaco, quindi è cucito nei vestiti tradizionali per riparare
dal freddo tutta la famiglia. Le donne portano vasti “leggins”,
un panno esterno nero, e corto con uno “sporran” in
rilievo bianco, una larga giacca nera con i polsini pesantemente ricamati nei
risvolti. Gli indumenti neri, sono spesso coperti di monete d'argento
cucitevi sopra. Gli uomini e le donne degli Akha producono vari articoli decorativi
con il bambù. Gli uomini fanno gli strumenti musicali, una vasta gamma
di cestini ed altri articoli in legno, di bambù e di rattan.
L’Akha è profondamente superstizioso e la loro religione
prescrive esattamente come ogni azione quotidiana dovrebbe essere realizzata.
Questa tribù è una delle minori tra quelle della collina, ma
ben nota a tutti per i loro costumi straordinari ed apparenza esotica.

MIEN + HMONG
I MIEN detti
anche YAO sono 50.000 individui circa, originari della Cina centrale e presenti
in Thailandia del nord , sud della Cina, Laos, Birmania e Vietnam.
Anch’essi coltivatori di riso, grano e oppio, si dedicano alla
religione taoista (salvo rare eccezioni di gruppi animisti e dediti allo
sciamanesimo). Le donne portano i pantaloni e le giacche nere con
intricatissimi "PATCHWORK" (tipo il nostro arlecchino per
intenderci) e collane ornamentali rosse e molto vistose, composte da fiori,
con turbanti blu scuro o neri. I MIEN sono stati pesantemente influenzati
dalle tradizioni cinesi, infatti la loro scrittura è in caratteri
cinesi (mentre i LISO, gli AKHA e i MUSOE tramandano i loro idiomi oralmente
e lo scritto è in caratteri latini come l’italiano) I MIEN
costruiscono i loro villaggi vicino alle sorgenti montane d’acqua tra i
1000- 1200 metri di altezza. E' tuttora esistente la poligamia tra i MIEN
(fino a 5 mogli) ma ogni moglie deve avere una sua casa ed il marito ha
l’onere morale di mantenerle degnamente tutte.
YAO
Gli Yao li
troviamo facilmente e agevolmente in alcuni villaggi nella provincia di
Chiang Rai, nella Tailandia del Nord. Sono presenti in Cina, nel Vietnam, nel
Laos ed in Tailandia. In Tailandia ci sono circa 50.000 Yao in villaggi
ampiamente sparsi nelle province di Phayao, di Nan e di Chiang Rai ed anche
altri 10.000 circa rifugiati dal Laos, che vivono in accampamenti di fortuna
lungo il confine. Il popolo degli Yao proviene dalla Cina del sud ed è
l'unica tribù della collina ad avere una lingua scritta. I villaggi
degli Yao principalmente si trovano sulle colline basse e le loro case sono
costruite solitamente con artigianali e rustiche tavole di legno. Solitamente
sono dotate di una piattaforma per l'ospite in bambù, che si trova
nella zona centrale.
La loro economia
per parecchie generazioni si è basata sulla coltivazione e
introduzione sul mercato di oppio, anche se l'uso dell'oppio è
relativamente raro fra loro. Con l'azione governativa attuale per fermare
l’esportazione verso l’esterno della coltivazione del papavero
indiano in Tailandia, gli Yao necessitano adesso di trovare altri mezzi di
sostentamento. (non c’è stata la riconversione delle colture) Le
donne degli Yao sono note per i loro magnifici ricami che decorano i vestiti
di ogni membro della famiglia. Il costume delle donne è molto distintivo,
con un lungo rivestimento nero dai risvolti di lana luminosa di color rosso
scarlatto. I pantaloni sono larghi e dai disegni complessi e un turbante nero
similmente ricamato copre i loro capi. Gli artigiani Yao producono monili
d'argento belli e di alta qualità. Gli Yao hanno una religione scritta
basata sul taoismo cinese medioevale, anche se negli ultimi anni ci sono
stati molti convertiti al cristianesimo e al buddismo. Sono molto pacifici ed
amichevoli, si vantano della loro pulizia e senso dell’onore… e
sono denominati "gli uomini d'affari" fra le popolazioni tribali.
HMONG (MEO)
Troviamo gli
Hmong nella provincia di Chiang Rai, nella Tailandia del Nord. Il gruppo
etnico degli Hmong è diviso in due sottogruppi, bianco e blu, e si
trovano inoltre anche nelle regioni montagnose della Cina, del Vietnam, del
Laos e della Tailandia. In Tailandia ci sono probabilmente circa 60.000
persone appartenenti all’etnia degli Hmong disposte in villaggi in una
larga zona del nord, con forse altri 50.000 rifugiati dal Laos che vivono
negli accampamenti vicino al confine nordest del paese. Questo gruppo etnico
proviene dalla Cina occidentale. Gli Hmong costruiscono ed abitano case che
appoggiano sul terreno, non su palafitte come alcuni altre popolazioni
tribali. Tuttavia, il pavimento delle loro case non è al livello del
suolo, ma leggermente rialzato su una specie di cantina che usano anche come
magazzino.
Per molto tempo
gli Hmong si sono mantenuti tramite la coltivazione del papavero indiano. La
maggior parte della gente di Hmong stanno cambiando il loro sistema di
sostentamento ed ora stanno cercando di introdurre il loro cucito sul mercato
artigianale per completare il loro reddito. Le donne degli Hmong ricavano
ancora tradizionalmente i vestiti per le loro famiglie dal cotone o dalla
canapa. I loro vestiti sono decorati con magnifici monili d'argento e
con fantastici ricami. I panni esterni da lavoro sono solitamente di colore
blu con fasce di colore rosso, azzurro o bianco e complicatamente ricamati. I
rivestimenti sono di raso nero, con i polsini ed i risvolti ricamati di
arancione e giallo. Le donne bianche degli Hmong portano i pantaloni neri con
una lunga e larga copertura blu. I loro rivestimenti sono semplici, con i
polsini blu. Gli uomini Hmong fanno gli strumenti musicali ed altri articoli
artigianali di legno, di bambù e di rattan. Gli Hmong sono rigorosi
animisti, ed i loro shamani usano metodi particolarmente
“drammatici” per mettersi in contatto con gli spiriti. Finora ci
sono stati pochi convertiti al cristianesimo o al buddismo. Il popolo degli
Hmong è diligente e la loro gente indipendente ed affettuosa. Usano
molti ornamenti d’argento durante le cerimonie sacre, molte delle quali
dedicate allo spirito del cielo che credono abbia generato il loro proprio
modo di vivere antico.
KAREN
Detti YANG o KARIANG, sono 330.000
circa ed è il gruppo etnico più numeroso in Thailandia!
Originari della Birmania, sono presenti in Birmania e in Thailandia
solamente! La religione dipende prevalentemente dal gruppo, i KAREN bianchi
per esempio, sono cristiani, ma ci sono gruppi animisti e buddisti. Vestono
tuniche con il collo a V coloratissime, le donne nubili portano tuniche
bianche. Il matrimonio è rigorosamente monogamo (una sola moglie)
tendono a vivere in vallate e pianure, vivendo di agricoltura. Le loro case
sono in legno e hanno i tetti molto bassi, ci sono 4 tipi distinti di KAREN,
i PWO (detti bianchi), i PA-O (detti neri) e infine i KAYAH (detti rossi),
questi gruppi formano grandi tribù in Thailandia e tutti assieme sono
numerosi tanto quanto tutte le altre tribù oggi
rimanenti in Thailandia.
Possiamo
agevolmente trovare villaggi di Karen nella provincia di Chiang Mai, nella
Tailandia del Nord. La maggior parte della gente dei Karen vive in Birmania,
ma formano di gran lunga il più grande gruppo delle tribù
principali della Tailandia del Nord. Possono essere trovati sia sulle
montagne che nelle pianure, la maggior parte di loro nelle province di Chiang
Mai, Mae Hong Sorn, Chiang Rai, ma anche in Tailandia centrale. Vivono in
case di bambù rialzate su palafitte, sotto di cui allevano i loro
animali domestici, maiali, polli e bufali. La pratica primaria di
sostentamento dei Karen della montagna è l'agricoltura e gli abitanti
della pianura, per la maggior parte, coltivano i campi di riso irrigati. Le
donne dei Karen sono note per la loro abilità nella tessitura, che
è fatta su un arcaico telaio.
Ciascuna delle
molte sezioni di questo grande gruppo etnico, ha un proprio relativo stile
nel vestito. Le ragazze celibi portano le camicette bianche e larghe con il
collo a forma di V. Le donne sposate portano le camicette ed i pannelli
esterni nei colori vivaci, principalmente blu e rosso. Gli uomini dei Karen
producono gli strumenti musicali, i sigari con particolari foglie di tabacco
ed altri numerosi articoli artigianali. Il popolo dei Karen è
originalmente animista, ma circa 25% dei Karen che vive in Tailandia sono
stati convertiti al cristianesimo dai missionari occidentali. La gente dei
Karen è molto pacifica e cooperativa. Come gli altri popoli tribali
riservano grande venerazione ai loro antenati.
PALONG
Esistono
villaggi dei PALONG nella provincia di Chiang Mai, nella Tailandia del
Nord. Ci sono gruppi di villaggi in Tailandia, tutti di Palong, nella
parte settentrionale della provincia di Chiang Mai lungo il bordo a Myanmar
(Birmania). In generale, il popolo dei Palong può essere trovato
nella parte orientale di Shan in Birmania. Attualmente la
popolazione è di circa 60000 individui. Appartengono al ramo dei
Mon-Khmer della famiglia linguistica Asiatica. La loro vita si basa
principalmente sulla coltivazione del tanatep, una grande foglia per rullare
i sigari birmani. Sia gli uomini che le donne decorano i loro denti con
oro. Il popolo dei Palongs è inoltre riconosciuto dall'abitudine
notevole delle loro donne di usare il colore rosso negli indumenti, una
giacca blu dal colletto rosso e vasti ornamenti d'argento. Precedentemente
animasti in origine, la maggior parte dei Palong si sono convertiti ormai al
Buddismo.
MLABRI
Questa
tribù è conosciuta dai Thai anche come i "Luang di
Phi", che significa "gli spiriti dal colore giallo". E’
un gruppo etnico in estinzione...! Ci sono rimasti ormai solo pochissimi
Mlabri che vivono ancora in Tailandia, appena circa 100 persone. Possono
essere trovate nelle province di Nan e di Phrae. Il popolo Mlabri proviene
dal Laos. Questa gente altamente nomade è spezzettata in piccolissime
comunità familiari. Ha nelle sue radici l’abitudine sussistenziale
che si basa quasi esclusivamente sulla caccia e sulla raccolta.
L'unità di base della loro organizzazione sociale è “la
fascia”, consistente e formata da tre a una dozzina di membri. Sono usi
spostare i loro accampamenti ogni settimana, secondo la disponibilità
del loro approvvigionamento di generi alimentari naturali.
THINS
Questo gruppo
etnico secondo i rapporti riscontrabili, ha vissuto lungamente in Tailandia.
Ci sono circa 28.000 THINS che vivono in Tailandia del Nord. La maggior parte
dei loro villaggi possono essere trovati nella provincia di Nan. Le case sono
costruite sui dossi naturali del terreno, con i pavimenti e le pareti di
bambù. I Thins praticano la caccia e l'agricoltura. Coltivano il riso
glutinoso, il riso della gente tailandese nordica. I Thins sono animisti.
Alcuni di loro però, con il tempo sono diventati buddisti,
specialmente nei villaggi vicino alla pianura tailandese. Questa gente fa
parte delle tribù monogame. Dopo il matrimonio, la residenza è
inizialmente matrilocale, nella casa dei genitori della moglie. Solo dopo la
nascita di parecchi bambini, le coppie si muovono normalmente verso una nuova
e personale dimora.
KHAMU
I Khamu sono uno
dei più piccoli gruppi tribali e vivono lungo il confine
Tailandese-Laotiano della provincia di Nan. Al momento ci sono circa 7000
persone di questa tribù che vivono in Tailandia del Nord. Provengono
dal Laos, principalmente nei distretti di Luang Prabang e di Xieng Khoung. In
un primo momento sono migrati per lavorare ed hanno operato nelle foreste del
teck. Ora che questa attività si è ridotta, vivono nei piccoli
villaggi situati sui pendii della montagna e sopravvivono grazie
all'agricoltura, completando il loro sostentamento con la caccia ed il
commercio. I Khamu praticano una religione animistica. Nella cultura dei
Khamu, gli sciamani sono tuttora considerati come degli eccellenti
professionisti magico-religiosi e partecipano spesso alle cerimonie laotiane.
La discendenza delle loro tribù è patriarcale e si aderisce
tradizionalmente alla residenza patrilocale. (nella casa del padre dello
sposo)
LAWA
 Ci sono diversi villaggi
di Lawa nella provincia di Chiang Mai, nella Tailandia del Nord. Il popolo
dei Lawa non è valutato come tribù della montagna. Sembra che
abbiano abitato
la
Thailandia almeno dall’ottavo secolo, ed erano
certamente già qui, quando il popolo che diventerà quello
tailandese, è arrivato. Si crede che siano migrati dalla Cambogia, ma
alcuni archeologi ritengono che le loro origini si trovino in Micronesia e
risalgano forse, a più di 2000 anni fa! Con una così lunga
coabitazione con i thailandesi, la maggior parte dei villaggi dei Lawa sono
indistinguibili dagli insediamenti tradizionali tailandesi e la maggior parte
dei Lawa parla ormai il tailandese come loro prima lingua. Tuttavia, nella
pianura di Bo Luang, a Mae Sariang e nella parte a sud della provincia di Mae
Hong Sorn, circa 14000 Lawa conducono ancora la loro vita tradizionale e
millenaria. La loro economia è basata sull'agricoltura di sussistenza,
con riso coltivato su terrazze secondo un sistema specializzato di rotazione.
Le ragazze non sposate dei Lawa, portano larghe camicette bianche, orlate con
il colore rosa. Intorno al collo portano delle serie distintive di collane
arancione e gialle. Dopo il matrimonio, questi vestiti brillantemente
colorati sono sostituiti con un vestito lungo, ma le appariscenti collane
sono ancora indossate. Il popolo dei Lawa è animista, tuttavia molti
di loro hanno ormai adottato il buddismo.

LISU
Ci sono diversi villaggi
di Lisu, nella provincia di Chiang Mai, nella Tailandia del Nord. I villaggi
di questo colorito gruppo etnico, si trovano nelle montagne della Cina, di
Myanmar (Birmania) e della Tailandia del Nord. Ci sono circa 21.000 Lisu che
vivono nelle province nordiche della tailandesi di Chiang Mai, Mae Hong Sorn
e Chiang Rai. Provengono dal Tibet orientale. La loro casa è costruita
sulla terra, con i pavimenti e le pareti in bambù e costruite intorno
ad una “cresta” centrale. Per molte generazioni, il mezzo principale
di mantenimento per molta gente dei Lisu è stata la coltura del
papavero indiano. Molta di questa popolazione ha interrotto la
coltivazione del papavero ed ora sta cercando di completare il loro reddito
con la vendita di artigianato abilmente prodotto.
I Lisu fabbricano i loro
vestiti con panni variamente colorati e cuciti assieme con strisce di vari
colori. Le donne portano costumi brillantemente colorati, consistenti in
tuniche predominanti al blu o verde, della lunghezza fino al ginocchio, con
una cinghia nera larga ed i pantaloni blu o verdi. Le spalle ed i polsini dei
manicotti, sono pesantemente ricamati con fasce strette e orizzontali di
colore blu, rosso e giallo. Si usa inoltre una ricca e voluminosa
quantità di ornamenti d'argento, indossati perlopiù nelle
occasioni festive. Gli uomini dei Lisu producono gli strumenti musicali, le
trappole per la caccia degli animali selvatici, per gli uccelli ed altri
articoli artigianali fatti di legno, di bambù e di rattan. Alcuni tra
i Lisu, sono stati convertiti al cristianesimo dai missionari occidentali. Il
Lisu crede fortemente nel mondo spirituale ed i loro sciamani sono spesso
usati per “divinizzare” le cause e le cure di tutte le malattie.
Questa gente tribale gradisce pensare a se stessa come una “piccola
punta” sopra a tutti gli altri popoli esistenti in Thailandia. Sono fra
i meno “culturalmente resistenti” di tutti questi gruppi etnici
ed in generale si adattano bene e subito, ai cambiamenti che avvengono nella
loro società.

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