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Capodanno cinese a Bangkok

Festa dell’ultimo dell’ anno a Bangkok (dipinto), 1913. Galileo Chini, Galleria d’arte moderna, Firenze.

Capodanno cinese a Bangkok

G.Chini - Capodanno Cinese a Bangkok

Festa dell’ultimo dell’ anno a Bangkok (dipinto), 1913.
Galileo Chini, Galleria d’arte moderna, Firenze.

Ho trovato e voglio questo pittore Italiano per decorare il Phra-Ti-Nam”

Fu con piglio autorevole che Phra Piya Maharat (พระปิยมหาราช), il grande ed amato re Chulalongkorn (1853-1910) conosciuto con l’appellativo di Rama V, sovrano del Siam, decise di commissionare all’artista fiorentino Galileo Chini (1873-1956) la decorazione dell’Ananta Samakhom, la Sala del trono del palazzo reale di Bangkok. Nel 1910 il Re del Siam, Rama V, dopo aver ammirato i suoi lavori alla Biennale di Venezia lo invitò a lavorare a corte, a Bangkok.

Nel giugno 1911, Galileo Chini si imbarcò a Genova, diretto in estremo oriente. A Rama V, morto nel frattempo, successe il figlio, il coltissimo Rama VI, che accolse il pittore a Bangkok.

  1. Chini affrescò la decorazione della grande Sala del Trono nel nuovo Palazzo Reale di Bangkok e realizzò una serie di ritratti ufficiali per la famiglia reale e i dignitari di corte. Recandosi alla corte di re Rama V in Siam, come decoratore, comprese e acquisì le originiG.Chini - Cineserieorientaleggianti dell’Art Nouveau. Scoprì vecchie pagode e templi misteriosamente conservati nel tempo, fino a riappropriarsi della meravigliosa arte khmer.

Rientrò dalla Thailandia nel 1913 riportando in Italia una serie di opere paesaggistiche e d’ambiente, che espose nel 1914 alla Mostra della Secessione Romana. Riportò anche una collezione di cimeli orientali che nel 1950 donò al Museo etnografico dell’Università di Firenze.

Galileo Chini è un artista italiano che ho scoperto per caso leggendo un Giallo Mondadori ambientato a Bangkok e comperato di seconda-mano per un euro al mercatino dell’usato. “Rischio infedeltà” (3043) (The Risk of Infidelity Index) di Christopher G. Moore, un autore canadese residente a Bangkok sin dagli anni ‘80, si svolge ai giorni nostri ma la vicenda ha le sue origini circa un secolo fa, proprio nel periodo in cui G. Chini viveva e lavorava a Bangkok.

Ed è proprio il dipinto intitolato Capodanno cinese a Bangkok del 1913 che fa da filo conduttore all’intreccio del romanzo. Si sa che da cosa nasce cosa e la curiosità mi ha portato a conoscere la storia e le bellissime opere di questo italianissimo “expat d’antan”.

BKKMorale: una splendida occasione per ottimizzare una spesa minima di 1€ e valorizzare la carta stampata (e gli alberi ad essa sacrificati) passando in modo dilettevole qualche ora di lettura. Al costo di una tazzina di caffè, ho ricevuto un insospettato stimolo per un approfondimento culturale e ho ritrovato immagini e atmosfere già vissute, dal momento che a Bangkok ci sono stata e lo scenario mi è familiare.

Un must per chi visita Bangkok o è già stato in Thailandia, un pregevole romanzo per tutti gli altri. I libri di Christopher G. Moore sono stati pubblicati inizialmente in Thailandia in lingua inglese per un pubblico internazionale e, più recentemente, sono stati tradotti anche in thai e in altre lingue.

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