Oriente e OccidenteASOKANANDA Appunti da un corso di Thai Massage a cura di WaiThai®2004-2010 – C.Radivo In Oriente L’Oriente non considera la verità come unica e assoluta, ma contempla varie possibilità di valutazione, asseconda le diverse circostanze, ne interpreta le sfumature. Non ci sono concetti immutabili o assoluti. Ogni condizione in Oriente è modificabile e fluida. In Asia, i medici tradizionali e in generale, chi si occupa della salute dell’altro, come ad esempio, i massaggiatori indiani, cinesi, thailandesi o giapponesi, non elaborano “diagnosi”, secondo il significato lessicale che ha questo vocabolo in occidente, e non applicano terapie generiche. Il procedimento occidentale di prendere in esame una problematica è tendenzialmente assiomatico, pragmatico, scientifico. Il metodo orientale di approccio al disagio è versatile, eclettico, fluente: …dipende! In Oriente viene considerato l’ambiente contestuale del soggetto in particolare. Non esistono sistemi e precetti standard, categorici, prefissati. L’Occidente è settoriale e tecnico, tanto quanto l’Oriente è poetico e intuitivo. L’orientale si accosta, considera, ottiene confidenza, prende in esame e si rapporta in modo fluido alla circostanza. Anche la medicina orientale, ha questa suggestione e ne rispecchia gli elementi distintivi; è il ritmo stesso dell’Oriente. Non esistono procedure conformate ad un unico modello; se un metodo di cura non agisce, si modifica e si corregge la terapia, oppure si cambia medico o massaggiatore. La peculiarità dell’approccio orientale è: “QUI ed ORA” come posso agire? Talvolta due persone presentano, all’apparenza, lo stesso problema, ma il medico e il massaggiatore orientale, adottano metodi di cura e di trattamento differenziati, per ciascuna persona. -CURA IL MALATO NON LA MALATTIA- Il medico, così come il terapista o il massaggiatore, usa l’intuizione, la propria sensibilità, l’esperienza personale, l’istinto. Usa il cuore, non solo la testa. L’energia segue l’attenzione e viceversa.Prendersi cura dell’altro, accudire l’altro, aiutare l’altro a mantenere o riacquisire la salute è un’arte intuitiva e creativa. Tra Oriente e Occidente sono diversi gli strumenti e l’uso d’applicazione; la relazione con l’altro è personale. L’approccio mentale è diverso. Nella medicina orientale non esiste il concetto di virus, agente patogeno o batterio. Per esempio: l’herpes per la medicina occidentale è provocato da un tipo di virus che si manifesta prevalentemente, sulle labbra o nella zona genitale. Gli stessi sintomi, per il medico orientale, non sono la stessa malattia, ma due diversi problemi, poiché si manifestano in due parti del corpo diverse e in individui distinti.
Confrontare tecniche di diagnosi e di cura talmente differenti non è facile e nemmeno forse possibile. Il metodo di approccio occidentale alla malattia è schematizzato, specializzato, frammentario; mentre secondo la medicina orientale la visione è olistica, ha un orizzonte più ampio e più completo.
Qualcosa sta cambiando, si sta rendendo possibile un ponte tra i due mondi; lo conferma già nel 1975, Fritjof Capra il fisico americano esperto nel campo delle alte energie, nel suo appassionante scritto: Il Tao della Fisica, pubblicato in italiano da Adelphi. L’autore, noto per i suoi studi sulle implicazioni filosofiche della scienza moderna, in questo libro, accompagna il lettore lungo “sentieri che hanno un cuore”, svelandogli l’esistenza di una profonda armonia tra lo spirito della saggezza orientale e gli studi più attuali della scienza occidentale. Un testo dal titolo assolutamente intrigante e dal contenuto …illuminante! TUTTO è UNOASOKANANDA: appunti da un corso di Massaggio Tradizionale Thailandese tenuto a Barcesino (TN) nel 2000. Questo articolo è stato presentato di recente da |