A seguito di alcuni importanti progetti governativi, orientati alla protezione e alla valorizzazione delle arti tradizionali thailandesi, e sostenuti dal più recente Piano di Sviluppo Economico e Sociale messo in atto in collaborazione con vari Enti, tra cui il Ministero della Educazione, l’antica disciplina denominata Rue-Si Dat Ton (in lingua thai: ฤๅษี ดัด ตน) è stata rivalutata per le effettive proprietà benefiche della sua applicazione pratica.
Conosciuto anche come lo “Stretching degli Eremiti”, è ritornato in auge, non soltanto in qualità di attività psicofisica e riabilitativa di indubbio valore, ma anche come attrattiva turistica e commerciale.
Molte Scuole di massaggio della Thailandia, nell’intento di assecondare il crescente interessamento dell’Occidente per il Nûad thai Börarn, e di conseguenza, compiacere le molteplici richieste dei visitatori, con il loro consueto senso pratico, hanno ideato una vasta gamma di proposte didattiche rivolte in particolare agli occidentali.
I turisti, durante la loro vacanza in Thailandia, in aggiunta alle consuete escursioni, alle visite ai musei, allo shopping e al puro divertimento e RELAX, possono seguire lezioni e corsi di vario genere.
I numerosi visitatori, anche in alternativa agli ormai super affollati corsi di thai-massage o di thai foot-massage, a cui tra l’altro negli ultimi tempi si sono aggiunte decine di varianti sul tema, possono scegliere tra vari corsi di tutti i generi che spaziano dallo yoga alla meditazione, dal batik alla cucina thai, dal corso di rafting a quello di mahout[1] o di Muay Thai e non ultimo, di Rue-Si Dat Ton.
È possibile frequentare didattiche e insegnamenti di tutti i tipi, strutturati dagli intraprendenti thai, a breve, medio e lungo termine, per assecondare le svariate esigenze dei ospiti occidentali, basti pensare che vicino a Lampang, nel Nord della Thailandia, esiste un corso accelerato della durata di tre giorni, per chi vuole imparare a “guidare” un elefante[2]!
Molti anni fa, a ChiangMai, durante un ciclo formativo di Nûad Börarn, ebbi modo di praticare questi antichi esercizi di stretching, ma allora non ne conoscevo il nome; inoltre in quel periodo avevo altri obiettivi e priorità, così relegai in un angolo della mia mente il proposito di approfondire il tema in un secondo momento, e mi dedicai seriamente allo studio del massaggio thai.
Imparare le varie sequenze del Nûad thai, per me, non era una faccenda superficiale, così tanto per fare, ero seriamente determinata ad apprendere le sfaccettature e le sottigliezze di quest’Arte e mi dilettavo a praticare con notevole soddisfazione; intendevo studiare a fondo il massaggio thailandese per poterne comprendere la segreta magia.
Mi appassionavo sempre di più a questa antica disciplina, e frequentando diverse scuole thailandesi, scoprivo orizzonti sempre più ampi; tutto questo mi dava grande soddisfazione.
Inoltre, praticare il thai-massage mi conferiva un buon assetto posturale, un apprezzabile equilibrio psicofisico e una notevole scioltezza di movimenti, insomma, faceva bene anche a me!
Sono passati molti anni da allora, ma il mio interesse per lo studio del massaggio thai non si è mai esaurito, anzi continua ad essere fonte di gioia e benessere. Ogni piccola scoperta, ogni nuovo tassello aggiunto, è una piccola conquista, un passo avanti, un stimolo in più per continuare ad imparare.
Utilizzando con discernimento gli strumenti della tecnologia moderna e il web, mi capitò di trovare un interessante reportage di un famoso campione italiano di Muay Thai, che si intitolava: “Muay Luesee, the Indian Connection”.
L’articolo presentato sul portale www.ilguerriero.it, era stato tratto dal sito http://www.muaythai.it/imba.htm; l’autore l’Ajarn Marco De Cesaris e Direttore Tecnico dell’IMBA descriveva il modo in cui determinati esercizi fisici, che erano stati tramandati da un leggendario monaco eremita denominato LUESEE, tuttora facessero parte dell’addestramento dei praticanti della nobile arte marziale siamese della MuayThai.
Questi allenamenti denominati Muay Luesee, che prendevano appunto il nome da questo asceta, venivano praticati dagli atleti di questa spettacolare disciplina per preparare e rinvigorire il corpo, così da renderlo agile e scattante; un ottimo allenamento, in prospettiva della competizione con l’avversario. Si citava inoltre un legame con il Nûad thai e con i punti vitali situati lungo i Sen, le linee d’Energia thai, in quanto, seppur con applicazioni opposte, la mappa energetica teorica si basava sugli stessi fondamenti.
Nelle competizioni di Muay Thai e delle altre discipline consimili, per l’atleta, sono indispensabili la preparazione sportiva e l’allenamento fisico, ovviamente allo scopo di potenziare e temprare il corpo fisico, ma altresì, è ugualmente essenziale e opportuno, coltivare l’aspetto energetico e conoscere adeguatamente i percorsi di energia del corpo umano e i suoi principali punti vitali.
Questa conoscenza è impiegata nel combattimento, sia in fase di attacco all’avversario sia a scopo di difesa personale, infatti è fondamentale saper cogliere nel segno o evitare al meglio un colpo pericoloso, al fine di attaccare o proteggere una area o un punto vitale.
Il Nûad thai agisce sulle stesse linee e sugli stessi punti localizzati lungo i Sen, ma con l’intento opposto: tanto è vero che il massaggio thai viene utilizzato sia in fase di preparazione all’incontro, per favorire l’elasticità muscolare e articolare, sia successivamente, per mitigare gli indolenzimenti e attenuare le inevitabili contusioni prodotte dai colpi riportati durante l’incontro, da vinti e vincitori.
Stimolata da questa indicazione, qualche anno fa, iniziai a cercare altri riferimenti relativi a questi esercizi denominati Muay Luesee e, pur riconoscendo che la mia conoscenza della lingua inglese è di un livello piuttosto basso, nel web trovai ben poco; inoltre all’epoca non avevo la possibilità di recarmi in Thailandia per trovare informazioni di prima mano e fare ricerche più approfondite sul tema. Il mio interesse però non si affievoliva e così continuai a cercare…
Ebbi l’occasione di ritornare nel Paese del sorriso per dei corsi di aggiornamento, ed ecco riaffiorare questi insoliti esercizi in una scuola di thai-massage del Nord, mentre a Bangkok mi capitò di acquistare un poster in cui erano illustrate le posizioni delle statuette del Contorted Hermit Mount, la famosa Collina degli Eremiti contorsionisti del Wat Pho, corredate da succinte didascalie che indicavano, in modo sommario, la loro applicazione terapeutica.
Dapprima non collegai gli esercizimessi in pratica durante i corsi di massaggio con la cosiddetta “Muay Luesee”, mi sembravano due settori così distanti tra loro e francamente, non considerai quanto invece potessero essere così strettamente collegati.
Continuai così le mie ricerche e i miei studi sui Sên, sulle varie tecniche di Nûad e sulla loro applicazione nella pratica, senza tralasciare la parte filosofica e teorica e la storia stessa della Thailandia e delle tradizioni delle sue genti, in quanto ho sempre considerato questi approfondimenti essenziali, al fine di capire le radici di quest’arte così affascinante.
Recentemente ho avuto un’altra volta l’occasione di andare in Thailandia per un breve periodo di aggiornamento; avvertivo la necessità di verificare lo stato e l’evoluzione del thai-massage e della sua relativa situazione nel contesto della società thai, anche in corrispondenza di quanto percepivo a livello italiano.
È bene ricordare che fino a pochi anni fa, in Italia, il massaggio thailandese tradizionale era una attività semi-sconosciuta ai più e molto frequentemente associata a pratiche di tutt’altro genere, che a mio parere niente avevano a che fare con il benessere e l’equilibrio psicofisico dell’individuo (malgrado la convinzione discordante di alcuni maschietti n.d.a.).
Da qualche anno, in controtendenza, si può notare, da parte degli operatori del settore e degli utenti italiani ed europei, un vivace interessamento relativo al pratica del massaggio thai e alla sua evoluzione. Apprezzamento stimolato e incrementato dalle offerte di molte S.p.A., strutture termali, centri di benessere o alberghi, che offrono una nutrita gamma di proposte a cui si è aggiunto di recente anche il Rue-Si Dat Ton, in alternativa allo yoga o al taiji. Oggi il Thai-massage e di riflesso il Rue-Si Dat Ton, da pratiche quasi ignorate o dimenticate, per la legge del business sono diventate trendy, si sono trasformate in discipline di tendenza e sono diventate di moda. Come dire: quando è moda, è moda …
(© WaiThai 21 Ago 2008)